Cosa vedere in Alsazia con bambini: Ecomuseo di Ungersheim

Una tappa obbligata della nostra visita in Alsazia è stata l’ECOMUSEO di Ungersheim vicino a Mulhouse, non lontano da Colmar.

E’ un vero e proprio museo all’aria aperta, dove è stato ricostruito il tipico villaggio alsaziano con 75 edifici tra cui la scuola, la chiesa e tutte le botteghe degli artigiani.  Le casette sono state rifatte alla perfezione: a graticcio, ognuna con le tende, con i fiori, con la targa fuori dalla porta, con il giardino curato e con i vari personaggi in abiti d’epoca.

Il villaggio di Ungersheim

L’Ecomuseo dell’Alsazia ha aperto nel 1984 con solo 20 case. Dopo l’enorme successo di visitatori, gli organizzatori hanno costruito altri 55 edifici per completare tutto il villaggio.

Cosa abbiamo fatto?

I bambini si sono entusiasmati di vedere il falegname, il fabbro o il ceramista impegnati a replicare i loro mestieri del XX Secolo. All’interno del villaggio abbiamo passeggiato passando dal vasaio, dal carpentiere, dal panettiere, dalla distilleria con i vari liquori. Abbiamo assistito alla mungitura delle mucche, alla spiegazione di cosa mangiano i maiali neri della fattoria con la possibilità di accarezzarne uno.

Le protagoniste del villaggio sono senza dubbio le cicogne. Con i loro nidi giganti su tutte le case, passano il tempo a guardare cosa succede sotto di loro. Sono bellissime!

Cosa vedere in Alsazia: l'ecomuseo di Ungersheim

 

Insieme alle cicogne, ci sono anche molti animali da compagnia (mucche, cavalli, oche) accuditi nei loro recinti dal personale del villaggio.

Gironzolando per le splendide casette a graticcio, abbiamo visto la bottega del ceramista, del fabbro, di chi ripara le ruote dei carri, tantissimi vecchi strumenti da lavoro e perfino l’antico mulino.

E’ tutto ben organizzato. Alla biglietteria ci hanno consegnato il calendario degli eventi della giornata. Ci sono workshop e tour per visitare il museo, ci sono spiegazioni dalle vecchie signore su quali piante e fiori raccogliere e laboratori interattivi per bambini.

Noi abbiamo fatto tutto quello che ci è piaciuto fare: compreso assaggiare i biscotti preparati dalla pasticcera che ha seguito la ricetta antica. Siamo poi saliti sulla torre della roccaforte dove abbiamo potuto ammirare tutto il villaggio dall’alto. Ci siamo imbarcati a uno dei due porti per fare il tour del lago sull’imbarcazione del villaggio. Non poteva mancare anche una passeggiata sul carro trainato dal trattore da una parte all’altra del villaggio! Abbiamo trascorso molto tempo anche nelle varie aree gioco dedicate ai bambini dove ci sono giochi creativi con legnetti, lavagne o indovinelli.

Consiglio la visita a tutti quelli che viaggiano con bambini e che vogliono trascorrere una giornata nel passato.

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A presto,

Francesca

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La verità è sempre partire. Restare è una bugia, un inganno, la costruzione di un muro che ci separa dal mondo.
(Fabrizio Caramagna)

 

 

5 Cose da fare a Loch Ness con i bambini

La Scozia è un paese splendido dove vedere tante cose con i bambini. Una tappa d’obbligo è sicuramente LOCH NESS, famosa località del nord, dove è stato avvistato il mostro preistorico.

Quest’anno abbiamo portato i nostri bambini proprio qui: alla ricerca di Nessie! Provenendo da Inverness, siamo arrivati a Drumnadrochit, piccolo villaggio sulle sponde del lago e ci siamo subito accorti che Nessie è l’attrazione della zona. Il villaggio è molto piccolo, con casette colorate e punto di partenza per esplorare la regione. L’atmosfera creata per l’esistenza di Nessie è incredibile: questa piccola località è diventata un’industria di marketing che attira milioni di turisti e ogni negozio vende qualsiasi cosa a forma del famoso mostro.

A essere onesti, il lago non ha niente di particolare. Le sue acque scure e gelide trasmettono però un po’ di mistero e suggestione. Nel complesso il paesaggio è splendido: il lago è adagiato tra dolci colline in mezzo alle Highlands.

Che cosa abbiamo fatto con i bambini a Loch Ness?

crociera sul lago

I bambini erano eccitati all’idea di andare a scoprire le acque del lago alla ricerca di Nessie. Imbarcati su Nessie Hunter, ci siamo divertiti per un’ora a osservare il lago alla ricerca di qualche macchia scura o movimento sospetto che delle acque. Sull’imbarcazione ci hanno spiegato le caratteristiche del lago e c’era anche un monitor collegato a un sonar che stava scandagliando il fondo.

I bambini guardavano con curiosità il monitor. Nel caso in cui fosse stata rilevata qualche presenza, avremmo potuto vedere tutto in diretta! Armati di binocolo e macchina fotografica, hanno ispezionato il lago davanti a loro. Le acque scure e agitate non ci hanno permesso di vedere nessuno, ma i bambini si sono emozionati a provare a cercare Nessie. Il biglietto è un po’ costoso, ma per chi viaggia con i bambini è un’esperienza da fare.

dormire nella botte

Sull’A82 a metà tra Inverness e Drumnadrochit, c’è un bivio che ci ha portato, dopo una ripida salita, in località Abriachan dove si trova il Camping Pod Heaven. Si tratta di un camping immerso nel bosco con 8 botti di legno dove abbiamo dormito per 2 notti. La sistemazione è molto semplice: all’interno della botte avevamo un materassino a testa con piumone e asciugamani, una luce e una stufetta che abbiamo acceso vista la temperatura di 9 gradi. I proprietari ci hanno accolto con una tegola di ardesia con il nostro nome scritto sopra.

Sono stati carini. Per apprezzare questo luogo magico, si deve essere accomodanti e amanti della vita da campeggio. I servizi igienici (pulitissimi), l’area barbecue e i tavoli sono in comune con gli altri ospiti. Questa è stata un’idea molto divertente e originale per vivere Loch Ness con i bambini. A loro è piaciuto molto dormire in una botte immersa nel verde e nella tranquillità. 

cena al Fiddler’s

Un altro posto da visitare nella regione del Loch Ness con i bambini (quelli molto grandi però) è senza dubbio il Fiddler’s. E’ il pub ristorante tipico a Drumnadrochit, dove abbiamo gustato ottimi piatti scozzesi. Questo pub è famoso per la grande varietà di whisky. Ce ne sono più di 200 tipi in mostra sugli scaffali. Puoi anche fare la degustazione al tavolo di tre tipi diversi di whisky.

La nostra cena è stata piacevole scegliendo 1 birra media, 3 bicchieri di acqua, 2 piatti di patatine e crocchette di pollo per i bambini, 2 zuppe del giorno, 1 salmone affumicato con insalata di cavolo, 1 insalata con il cheddar, spendendo in quattro 53 GPB.

Il mio consiglio è di prenotare con anticipo e di non arrivare toppo tardi per non rischiare di trovare la cucina chiusa. Se non ci fosse disponibilità di un tavolo, fuori dal pub c’è anche il Food Truck che cucina piatti espressi molto buoni.

 

chiuse di Fort Augustus

All’estremità meridionale del lago di Loch Ness, opposto rispetto a Drumnadrochit, c’è questa piccola perla in mezzo a panorami mozzafiato. Si tratta di Fort Augustus, un piccolo villaggio che si sviluppa ai lati delle chiuse del Canale di Caledonia, unico collegamento tra la costa orientale del mare del Nord e la costa occidentale vicino a Fort William (oceano Atlantico). Queste chiuse sono un’opera idrica dell’Ottocento, ora adibita al passaggio delle piccole imbarcazioni da crociera per visitare Loch Ness.

Con i bambini ci siamo messi a osservare l’innalzamento del livello dell’acqua da una parte della chiusa, il passaggio dell’imbarcazione e il riequilibrio del livello dell’acqua. Anche questo villaggio vive essenzialmente del turismo dato dalla presenza del famoso lago. Se siete arrivati fin qui per fare la crociera sul lago di Loch Ness, vale la pena fermarsi per far vedere le chiuse ai bambini.

comprare cibo per le mucche al Red Burn Cafè

Percorrendo l’A82 in direzione dell’isola di Skye abbiamo trovato questo piacevole caffè immerso nella natura in località Dundreggan dove ci siamo fermati per bere un ottimo espresso. Qui c’è la possibilità di comprare il sacchettino di cibo al costo di una sterlina per dar da mangiare alle mucche scozzesi. Ci è piaciuto un sacco. All’inizio i bambini erano un po’ sospettosi di fronte a quelle mucche pelose e serie. Poi è arrivato anche il signore in kilt scozzese – mascotte folkloristica del cafè – che ci incitava ad avvicinarsi alle highland cows! Consiglio questa esperienza a chi viaggia con bambini.

Cosa NON ci è piaciuto vedere con i bambini a Loch Ness?

Loch Ness Centre & Exibition

E’ un centro dedicato alla leggenda del mostro del lago e si trova nel villaggio di Drumnadrochit. Sull’onda dell’entusiasmo che si respira in questa zona, abbiamo voluto fare questa esperienza ma non ci è piaciuto e non ci ha trasmesso niente. La mostra è suddivisa in 7 sezioni, dove in ogni sala è proiettato un filmato ripercorrendo la storia della Scozia, le caratteristiche del lago, gli avvistamenti di Nessie, gli studi scientifici, le testimonianze e le spiegazioni delle prove della sua esistenza. Se non si ha la padronanza della lingua, lo sconsiglio vivamente. I bambini non riuscivano a capire niente! Non è un’esperienza interattiva ma solo visiva. Ovviamente i boys si sono innamorati del negozio di shopping, dove vendono qualsiasi cosa che ricorda Nessie.

Avete fatto o visto altre cose a Loch Ness con i vostri bambini? Scrivilo nei commenti.

“Con questo articolo partecipo al concorso #unblogalmese del mese di settembre 2019 indetto dal blog Trippando

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A presto,

Francesca

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Come supero la paura di volare

Davanti ad una tazza di caffè fumante chiacchierando con la mia amica psicologa, siamo finite a parlare del viaggio inteso come terapia. Tra una chiacchera e l’altra in parte seria, la mia amica mi ha domandato:

Ma puoi volare se hai paura dell’aereo?

Non ho paura di volare. Ho il TERRORE di volare. E come supero questa pura? Volando.

Inizio a non dormire un paio di giorni prima della partenza. Nel momento in cui varco l’aeroporto, mi si scatenano mal di testa e mal di stomaco. Comincio con le solite domande, giusto per tranquillizzarmi un po’: Quanti anni ha il pilota? Da quanto tempo vola? Quando è stata l’ultima volta che quest’aeromobile è stato revisionato? Ci sarà sufficiente carburante? Come mai le hostess hanno facce così tristi?

Rifletto in silenzio e tengo tutto per me. Il mio omone è abituato per cui non chiede niente. Poi faccio subentrare la razionalità pensando alle statistiche degli incidenti aerei a fronte di quelli in auto e mi tranquillizzo. Evviva! Non voglio influenzare i miei figli per cui patisco in silenzio. Ma perché volo se ho paura? Io volo perché voglio vedere posti nuovi e finché la voglia di viaggiare è più grande della paura, continuerò a farlo.

Non voglio che la paura vinca su di me, per cui continuo a essere terrorizzata ma volo. In aereo non riesco a mangiare, né bere e non mi alzo mai. Insomma, le mie funzioni vitali si fermano. Ma va bene così. Non voglio ricorrere a nessuna pasticca miracolosa, anche se naturale. Chiunque mi ha consigliato il suo metodo infallibile per non accorgersi di niente ma non sono interessata.

Voglio essere vigile perché ho due figli che mi riempiono di domande ed io voglio essere in grado di rispondere alle loro curiosità. Ho solo bisogno che qualcuno mi tenga la mano, almeno durante le fasi di decollo e atterraggio. Lo scorso febbraio sono volata a Barcellona per il weekend con la mia collega e non avendo il posto assegnato, mi è capitato accanto un signore che ha iniziato a russare appena seduto. Ecco, in questi casi, non me la sono sentita di afferrare la sua mano per tranquillizzarmi. Sono riuscita a volare senza il contatto fisico con alcun essere umano. Ho vinto!

Volare è la mia terapia. Se smetto di volare, la paura ha preso il sopravvento sulla mia vita. Io non voglio questo. Sono convinta che il viaggio allarghi la mente, apra nuovi orizzonti, trasmetta sensazioni di benessere e ci faccia conoscere la nostra parte interiore. Potrei anche non volare, ma mi perderei una gran fetta di mondo che invece voglio scoprire.

Appena atterrata, sono di nuovo IO. Il pericolo è passato e sono pronta per pensare solo al nuovo viaggio. E durante la nuova avventura cerco di:

essere presente

Godiamoci ogni singolo istante e buttiamoci in quest’avventura con leggerezza e positività. Se abbiamo deciso di intraprendere questo cammino, approfittiamo di questi momenti. Il viaggio rappresenta sempre un cambiamento e rendiamolo un’opportunità frizzante per accoglierlo.

essere positiva e aperta mentalmente

Abbiamo speso dei soldi per essere lì. Non creiamo una barriera verso ciò che è diverso da noi. Apriamo il nostro gusto a nuovi sapori, la nostra mente a nuove riflessioni, i nostri occhi a nuovi panorami, i nostri orecchi a nuovi suoni e linguaggi. Facciamo il pieno di energia e non ci facciamo spaventare dalle novità.

scrivere un diario delle emozioni provate

Sia positive che negative. Ci sono stati momenti in cui mi sono annoiata? Ho incontrato persone che mi hanno trasmesso qualcosa d’importante? Il mio corpo ha tratto benefici dalla nuova atmosfera? Annotare tutto fa lavorare la nostra mente e soprattutto ci fa ripercorrere tutti gli eventi evidenziando lati che inizialmente avevamo trascurato.

Una volta tornata a casa (dopo aver ripreso l’aereo. AIUTO!) ripenso alle mie paure iniziali, alla mia ansia ingiustificata, ai limiti che ho superato e i traguardi raggiunti. Sorrido al fatto che ancora dopo tantissimi aerei, soprattutto prima dei boys, io sia ancora così paurosa e paralizzata dal disastro che potrebbe capitare. Pazienza!

E ora sono di nuovo alle prese con la programmazione dei nostri nuovi viaggi.

C’è qualcuno che ha paura di volare? Cosa fate per combatterla? Fammelo sapere nei commenti! Grazie!

Buon volo e buon viaggio a tutti!

A presto

Francesca

Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare. (Leonardo da Vinci)

Maremma con bambini: Necropoli di Sovana

Che belle le tombe rupestri in mezzo al bosco? Le avete mai viste?

Per vederle dal vivo questa volta siamo andati a curiosare in Maremma, a Sovana in provincia di Grosseto. Decidiamo che anche i boys debbano vedere questo piccolo angolo di Toscana un po’ fuori dai soliti itinerari. Abbiamo allora spiegato ai ragazzi che il tufo sarebbe stato il protagonista del nostro itinerario e avremmo visto colombari, insediamenti dell’uomo del passato, necropoli e perfino strade, tutte scavate nel tufo.

Ci siamo concentrati sulla necropoli etrusca di Sovana del Parco archeologico “Città del Tufo”. Ormai sapete che siamo amanti della civiltà etrusca. Anche Sovana era un importante centro Etrusco all’interno di una grande area del Tufo dove sono state costruite tombe di vario tipo: a camera, a tempio, a edicola, a timpano.

Dopo una piccola salita, l’occhio è cascato sulla Tomba Ildebranda (fine III sec.a.C.).  Completamente ricavata nella roccia, ha il prospetto di un tempio, con un porticato di sei colonne impostato su un podio e con due scalinate ai lati: dal lungo corridoio centrale in discesa si accede alla camera funeraria dove siamo andati a curiosare.  Nei pressi è il Cavone, sulle cui pareti sono visibili delle tombe a camera sezionate dai diversi interventi.

Maremma con bambini: la Necropoli di Sovana

Da vedere anche la Tomba dei Demoni Alati improntata al viaggio del defunto verso l’oltretomba. Scavata interamente nel tufo, la tomba si presenta come un unico blocco e i demoni alati sembrano ancora vegliare sul defunto, la cui statua è ancora decorata.

Curiosità: pare che fossero stati gli archeologi a chiamarla così in onore di Ildebrando di Sovana.

E’ emozionante pensare a come gli antichi Etruschi siano riusciti a scolpire il tufo e realizzare queste opere ancora visibili dopo cosi tanti anni.

Ripercorrere in silenzio il parco lasciandosi trasportare dalle sensazioni è stata la migliore guida per questa visita. Siamo stati investiti da una grande ammirazione e stupore per queste tombe monumentali e per la sapiente maestria di chi le ha ideate e costruite.

Cosa ci è piaciuto:

LE VIE CAVE. Entrati dentro abbiamo fatto un tuffo nel passato in un luogo immerso nella natura e nell’assoluta tranquillità. Che meraviglia!

I bambini non credevano di poter camminare in stradine alte 20 metri.

Maremma con bambini: le vie cave

Le Vie Cave sono strade scavate nel tufo dagli antichi Etruschi. Ma a cosa servivano questi percorsi ciclopici nella natura incontaminata piene di mistero?

Profonde fino a 20 metri e larghe fino a 3, pare che fossero delle strade sacre che collegavano le necropoli con altri siti etruschi. Oppure questi corridoi megalitici servivano per spostare il bestiame oppure a scopi difensivi.

La passeggiata al loro interno è stata un’esperienza unica: queste strade profondamente incise nel tufo, circondate da pareti che, sovrastate da alberi secolari, danno l’immediata sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo.

Queste vie sono un capolavoro di fascino e mistero.

Cosa non ci è piaciuto:

La necropoli è troppo trascurata. La vegetazione sta pian piano ricoprendo tutte le tombe ed è un vero peccato. Trovo anche che questo parco archeologico sia poco pubblicizzato.

Consiglio una visita a tutti. Se volete fare un tuffo nel passato e nel mistero dovete venire qui. E visto che siete in Maremma, potreste fare un salto alle terme di Sorano per un pò di relax.

Avete mai visto altre necropoli avvolte dal mistero?

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A presto,

Francesca

 

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l viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma  (Bruce Chatwin)

Letture sulla Scozia: Una Vita da Libraio

Preparando il mio viaggio in Scozia mi sono voluta documentare anche su eventuali libri da leggere su questo splendido paese. Uno di questi è Una vita da librario di Shaun Bythell (titolo originale “The Diary of a Bookseller”).

E’ il diario quotidiano del proprietario del Bookshop di libri usati nella cittadina di Wigtown, sulla costa scozzese sud occidentale. Ogni giorno il libraio appunta l’incasso del negozio, gli ordini on line, i libri trovati, descrivendo gli strani clienti che entrano in negozio, i titoli insoliti (Manuale per la determinazione del sesso nei pulcini di un giorno) che sono richiesti e le telefonate ricevute su titoli improbabili.

The Bookshop è la seconda libreria di libri usati più grande della Scozia; è su più piani e i libri sono dislocati su interminabili scaffali. Ci sono più di 100mila volumi che Shaun compra alle aste o in case di privati che vogliono vendere le loro collezioni di libri ritenuti rari capolavori. Tratta i clienti con molta gentilezza e pazienza, nonostante qualcuno lo metta a dura prova.

«Stavo uscendo dalla cucina con la mia tazza di tè quando un tizio in giacca da lavoro e pantaloni di poliestere una spanna più corti del normale mi è rovinato addosso e me l’ha quasi fatta cadere. – È mai morto nessuno qui? – mi ha chiesto poi. – Nessuno ci ha ancora lasciato le penne cadendo da una scaletta? – Non ancora, – gli ho risposto, – ma speravo proprio che oggi fosse il gran giorno».

Mi è piaciuto tantissimo questo libro e lo consiglio a tutti. M’immagino questa libreria come un salotto letterario caldo e accogliente per tutti.

Ogni giorno si deve confrontare con la sua assistente strampalata Testimone di Geova, Nicky che indossa la tuta da sci e con i vari clienti eccentrici che si presentano in negozio, spesso solo per perdere tempo o per stare al caldo della stufa. Ovviamente Shaun è un grande lettore. E’ splendida la sua frase “Si può vivere una vita avventurosa anche seduti su uno sgabello”. Legge libri negli intervalli, si documenta e cerca nuove idee per lottare contro il colosso di Amazon che con i suoi prezzi al ribasso sta facendo chiudere tutte le piccole librerie indipendenti.
Ma lui resiste. Con la sua tenacia, con la sua collaboratrice eccentrica e con la voglia di non mollare e continuare a credere che leggere può ancora essere una salvezza per l’umanità.
Ovviamente DEVO per forza andare a conoscerlo a Wigtown. Sono curiosa di vedere i suoi riccioli rossi dal vivo!

Lo consiglio a tutti gli amanti dei libri di carta!

Curiosità: chi avrebbe mai pensato che i clienti che chiedono copie della Bibbia non le comprano mai? E che le prime edizioni non sono libri di grande valore?

Mi è piaciuto perché:

  • Il libro offre suggerimenti per future letture. Oltre al ricorrente “Ricordi di libreria” di George Orwell, ho potuto annotare i volumi citati da Shaun per vedere se vale la pena leggerli (“Libro delle librerie” di Jen Campbell; “La fattoria delle magre consolazioni” di Stella Gibbons; “Le confessioni di un peccatore eletto” di James Hogg). Culturale!
  • La grande varietà di personaggi che gravitano intorno alla libreria, descritta con abile ironia, ricorda molto i soggetti strani che esistono oggi al mondo. Sociologico!
  • Ho imparato qualcosa sul Galloway e le sue remote coste, tanto da farmi venire la voglia di andarci. Istruttivo!
  • Faccio i complimenti a Shaun (ormai è un amico) che nell’era digitale dominata da Kindle e Amazon si è buttato in quest’avventura e non molla. Coraggioso!
  • Anche lui è amante dei libri di carta con le pagine ingiallite e sottolineate che hanno avuto precedenti proprietari con le loro storie. Romantico!

Anch’io credo che un libro sia per sempre.

Qualcuno ha letto qualche libro annotato da Shaun?

E voi avete visitato qualche libreria bella che valga la pena di andare a vedere? Scrivimi. Sono molto curiosa.

A presto,

Francesca

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Dubito che uno su dieci dei nostri clienti fosse in grado di distinguere un buon libro da uno brutto. (George Orwell)

Scozia con bambini: l’isola Easdale senza auto nè strade

Dormire su un’isola senza auto né strade? Si può! Siamo venuti a Easdale Island, isola della Scozia occidentale del gruppo delle Isole Ebridi Interne. Nel nostro viaggio attraverso la Scozia on the road con i nostri bambini, abbiamo voluto inserire questa tappa prenotata un pò per caso ma che ci ha conquistato fin da subito. Easdale si raggiunge in barca in tre minuti dal porticciolo di Ellenabeich, piccolo villaggio con casette bianche strette una accanto all’altra.
Easdale è una minuscola splendida e idilliaca isola di soli 52 abitanti. Misura 600 X 400 metri ed è una piccola gemma con una natura incontaminata incredibile.

Isola Easdale

Fino a 100 anni l’isola fa era un importante centro di estrazione dell’ardesia che serviva per l’industria edile della Scozia e dell’Inghilterra. A oggi si possono vedere ancora le cave che si sono trasformate in grandi piscine naturali di acqua azzurra. Oltre a visitare ogni centimetro quadrato dell’isola, rigorosamente seguendo l’unico sentiero, abbiamo anche dormito nell’unico B&B dell’isola al numero 55. All’arrivo al porticciolo, il proprietario sventola la bandiera della nazionalità degli ospiti. Basta voltarsi a destra e vedere dove sventola la bandiera. Lì si trova il B&B! La cosa che ci ha colpito di più di questa sistemazione è la porta d’ingresso sempre aperta. Qui non ci sono ladri né crimini. Nessun estraneo entra in casa. Incredibile!

I boys hanno fatto fatica a entrare in modalità “isolana”. Le loro curiosità erano: ci sono i bambini? Ci sono le scuole? Ci sono i campi da calcio? Dove sono i negozi? Abbiamo spiegato a poco a poco l’originale realtà di questo piccolo paradiso, abitato da persone speciali che hanno compiuto una scelta di tranquillità e mancanza di stress.

I boys si sono pian piano abituati! Ancora di più quando hanno visto un pallone e due porte da calcio. In meno di un chilometro quadrato il campetto da calcio ci sta tutto!

Venire qua è stata una scelta azzeccata che consiglio a tutti. O meglio, a chi è amante della tranquillità totale. Qui non ci sono spiagge chiassose, bar con aperitivi o musica assordante. Qui ti metti a sedere su una roccia di ardesia e contempli il meraviglioso e silenzioso paesaggio, avvistando l’Isola di Mull o di Kerrera in lontananza. L’unico rumore che senti viene dal mare con le sue onde che s’infrangono sulla costa selvaggia ancora piena di pietre di ardesia.

Isola di Easdale

 

Sull’isola ci sono piccoli cottage bianchi, ognuno con il suo giardino di erba verde. C’è un solo pub, The Puffer (da prenotare con molto anticipo), un museo sulla storia locale (Folk Museum) e una sala d’incontro per la comunità. Gli abitanti dell’isola sono molto orgogliosi del loro gioiello che mantengono con estrema cura. L’assenza di attività ricettive (a parte il b&b) indica, infatti, quanto tengono a preservare la natura selvaggia di questa piccola isola ancora poco conosciuta dal turismo di massa chiassoso e invadente.

Easdale si trova a 200 metri dall’Isola di Seil collegata alla terraferma dal Clachan Bridge costruito nel 1792, conosciuto come “ponte sull’Atlantico”. E’ buffo come, una volta attraversato il ponte, ci sia un piccolo chiosco per le informazioni, colorato e non più utilizzato con simpatici cartelli. Durante il tragitto per arrivare al porticciolo abbiamo trovato tanti simpatici spaventapasseri: dal pescatore al giocatore di golf. Molta fantasia!

Cosa ci è piaciuto?

  • Non ci sono strade né auto
  • Seguire il sentiero per esplorare tutta l’isola
  • Abbiamo visto fiori e piante veramente unici
  • Appena arrivati al porticciolo dell’isola, ci sono tante carriole colorate adagiate su un prato verde. Servono agli abitanti per trasportare la spesa a casa. Geniale!

Come fare per arrivare a Easdale?

Easdale si trova a 15 km a sud di Oban. Superata l’Isola di Seil, appena arrivati al villaggio di Ellenanecih, parcheggiare la macchina nel parcheggio pubblico. Proseguire per il porto dove c’è una casetta che è la sala di attesa della barca. Lì dovete premere i due bottoni, un segnale sonoro è diffuso e in pochi minuti arriva il piccolo traghetto dall’isola a prendervi. La corsa dura 3 minuti e il biglietto di andata e ritorno costa 2,20 GBP. Una volta sbarcati a Easdale, sarete immersi in un piccolo paradiso incontaminato.

Benvenuti tra gli isolani!

Anche tu hai visitato qualche piccola isola abitata? Scrivimi nei commenti, sono curiosa!

Grazie per aver letto fino a qui,

Francesca

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Cascate delle Marmore con bambini

Se siete alla ricerca di una meta in Umbria dove portare i vostri bambini, senza dubbio dovete andare alle Cascate delle Marmore.

Che meraviglia! Ma quanta acqua! Da dove viene l’acqua? Ecco le domande dei boys davanti alle splendide cascate.

Questa volta siamo venuti a curiosare proprio in Umbria, regione che adoriamo e che è sempre una meta privilegiata per la poca distanza da casa, e ricca di cose da fare e vedere con i bambini.

Le cascate sono un vero spettacolo della natura. Abbiamo parcheggiato al Belvedere inferiore nel Piazzale Byron e iniziato la nostra escursione.

Cascata delle Marmore

Le cascate sono un vero parco con un sacco di attività da svolgere: rafting, visite delle grotte, trekking, mountain bike. Noi ci siamo accontentati di visitare le cascate e fare la Fantapasseggiata nel bosco con lo gnomo Gnefro, il folletto che ha accompagnato i boys e altri bambini in una divertente passeggiata tra i sentieri raccontando la storia della cascata quando era abitata da dei e ninfe.

Le cascate sono a misura di bambino e i percorsi sono ben segnalati. Noi abbiamo raggiunto il Belvedere Superiore attraverso un sentiero in salita, passando prima dal Balcone degli Innamorati dove, tra una risata e l’altra, ci siamo bagnati tutti. La natura è verde e rigogliosa, ottimo scenario che accompagna tutta quell’acqua.

Dall’alto la vista è splendida. Il rilascio dell’acqua è preceduto da una sirena che avverte i visitatori dell’imminente spettacolo. Un flusso imponente di acqua si riversa con violenza dall’alto verso il basso, facendoci rimanere a bocca aperta. I bambini erano eccitati! E anche noi. Che bellezza!

Tutto quel flusso acqua ha effetti positivi sulla nostra salute: il respiro migliora, siamo più contenti e ben disposti nei confronti del prossimo. La cascata ha poi delle qualità estetiche e osservare qualcosa di naturalmente bello ci fa essere più felici.

Ci siamo sdraiati su un prato, abbiamo chiuso gli occhi e abbiamo ascoltato il rumore dell’acqua.

Tutti e quattro rilassati, abbiamo abbandonato tutti i nostri pensieri e abbiamo respirato l’acqua. Sì, proprio l’acqua scrosciante intorno a noi. Mi sono sentita piena di vita! L’energia positiva si è subito messa in circolo con voglia di fare tante cose (che ho subito scritto sul mio quadernino per il timore di dimenticarle).

No! Non sono posseduta dall’elfo della cascata.

Di fronte a quell’imponente flusso di acqua chiunque è travolto da un grande senso di gioia. Lo stress si riduce, il nostro umore si plasma, il cervello si ossigena e aumenta l’energia positiva in circolo nel nostro corpo.

Man mano che l’acqua scende verso il basso, si crea armonia. Elemento essenziale della vita, l’acqua si muove impetuosamente, quasi come volesse compiere un ballo dall’alto verso il basso.

La mia sensazione è rinascita, nuova energia e nuova vita.

Cascate delle Marmore

Forse mi sono fatta prendere troppo dalla bellezza dell’acqua ma consiglio a tutti di trascorrere una giornata alle Cascate delle Marmore. Oltre a avere un meraviglioso spettacolo naturale, si beneficiano degli effetti positivi dell’acqua sul nostro corpo.

Mi raccomando: indossare abbigliamento sportivo, scarpe chiuse da trekking, zainetto con acqua e cibo, cappellino per il sole, impermeabile per non bagnarsi durante la salita al Balcone degli Innamorati.

Consiglio: a pochi km dalle Cascate delle Marmore andate a visitare il Lago di Piediluco, bellissima distesa d’acqua che sconfina anche nel Lazio. E’ possibile fare un giro in battello, dove spiegano la storia dei paesini sul lago e i differenti pesci che ci abitano.

E voi avete visto altre cascate che vale la pena di vedere?

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A presto,

Francesca

 

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Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno. (Guy de Maupassant)

 

Verso la Scozia con bambini: fari e antiche librerie

Sapete che non scrivo mai in anticipo su un viaggio che sto per fare, un po’ per paura un po’ perché mi piace raccontarlo al ritorno, offrendo sempre informazioni pratiche per chi viaggia con i bambini. Insomma scrivo di quello che cerco io in rete ed è per questo che sto scrivendo questo post: ho bisogno del vostro aiuto!

La preparazione di un viaggio è la parte più eccitante per me. Provo a immaginare cosa vedremo, le emozioni che si accavalleranno dentro di noi, come reagiranno i boys. Tutto il periodo che precede la partenza stimola su di me una serie di endorfine che mi fanno prendere appunti, scrivere post it, scrivere all’ufficio del turismo del luogo dove andiamo (poveri! quando arriveremo, saranno tutti in ferie), scrivo sui gruppi Fb per avere informazioni da chi ci è stato recentemente, leggo la guida, la sottolineo, metto i segnalibro per segnare le pagine, preparo un itinerario di massima.

Insomma dedico molto tempo alla preparazione di quasi tutti i dettagli. Da quando ci sono i boys cerco di non programmare troppo, in modo da modulare il viaggio secondo le loro esigenze e la loro stanchezza.

Scelgo con cura la guida dopo aver letto con attenzione le recensioni. Ho bisogno di una guida cartacea che spieghi in modo dettagliato cosa andrò a vedere, cosa non devo assolutamente perdermi, gli orari e prezzi. Dedico molto tempo anche alla scelta della carta geografica.

Sono figlia di un topografo e adoro le mappe di carta. Appena scelta la mappa vado in copisteria e faccio ingrandire la cartina in formato poster (con grande stupore dell’impiegato), in modo che posso evidenziare i posti da vedere, sottolineare e scarabocchiare. In questo modo non sciupo la cartina originale che mi servirà per un altro viaggio in quel paese.

Lo so che esistono milioni di app per facilitare la vita ai viaggiatori ma a me piace fare così! In questo modo coinvolgo anche i boys a seguire l’itinerario e utilizzare i pennarelli colorati

Ma veniamo a VOI!

Ho letto che la SCOZIA è un paese meraviglioso. Ci sono milioni di cose da fare e da vedere, soprattutto con i bambini. Anche se è la prima volta in questo paese ho deciso di visitare FARI E ANTICHE LIBRERIE.

Quindi mi appello a tutti gli amici che hanno visitato la Scozia con bambini, dedicando del tempo anche ai fari e le antiche librerie che vi hanno fatto emozionare.

Ma perché voglio visitare i fari? Perché mi affascinano da sempre. Per la loro posizione solitaria e spesso inaccessibile, mi ispirano malinconia ma anche un grande fascino. Vederli così imponenti a ridosso di ripide scogliere a dominare il mare è estremamente suggestivo.

Mi incuriosisce anche il guardiano del faro. Ma esiste davvero? Come può un essere umano vivere in completa solitudine e isolamento? Non dimentichiamo che i fari hanno ispirato molti poeti e romanzieri. I boys non vedono l’ora di salire su qualcuno e osservare il mare dall’alto (alla ricerca di qualche nave pirata!).

 

Avete qualche faro da suggerire e che devo vedere assolutamente?

E perché voglio visitare le antiche librerie? Innanzi tutto adoro tutto ciò che è di carta. Un libro antico ha un profumo di storia, di vissuto a cui non si può rimanere impassibili. Chissà l’autore come l’ha scritto? A me smuove tanto dentro!  Adoro anche l’arredo delle vecchie librerie: i vecchi scaffali e le luci soffuse.

Ho sempre considerato il libraio come una figura autorevole, che ha tanto da raccontare e che ogni giorno si occupa dei suoi volumi con amorevole cura. Qui in Italia mi sembra che ci siano quasi esclusivamente librerie nei centri commerciali con esposti i libri più venduti. Io invece sono ancora amante della libreria indipendente, della libreria di libri usati o specializzata in un certo settore.

“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire” (Italo Calvino)

 

Ho letto che in Scozia ci sono tante librerie che dovrebbero essere visitate.

Me ne consigliate qualcuna?

Scrivetemi per favore. Cosi mi attivo subito per creare l’itinerario ad hoc.

Grazie a tutti.

Buona strada

Francesca

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Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai.
(Maometto)

Viaggio in auto con bambini: 8 consigli per sopravvivere

Siamo vicini alle vacanze e qualcuno ha scelto di fare lunghi viaggi in auto con i bambini? Ecco i miei consigli che ho sempre messo in pratica per sopravvivere serenamente a un viaggio lungo in macchina con i nostri boys:

  1. Se i bambini sono più di uno, separarli

Se la nostra auto è sufficientemente grande, cerchiamo di separare i bambini tra di loro in modo che ognuno abbia il suo spazio. Questo per evitare anche i conflitti tra di loro. Se la nostra auto non è spaziosa, facciamo in modo che il babbo o la mamma sieda in mezzo a loro.

Questa soluzione ha molteplici vantaggi, quali la possibilità di dividere i bambini che litigano; di interagire con loro coinvolgendoli sulle cose da vedere lungo il percorso; di leggere la cartina insieme oppure di offrire la propria spalla per farli dormire.

Viaggi in auto con bambini

  1. guidare di notte

Fermo restando che noi adulti dobbiamo metterci alla guida solo se abbiamo riposato abbastanza, una soluzione per i lunghi viaggi in auto è la guida notturna. Questo permette di percorrere lunghe distanze mentre i bambini dormono senza il bisogno di fermarsi di continuo. Se non amiamo guidare di notte, possiamo preferire le prime ore del mattino e partire verso le 5. I bambini sposteranno il loro sonno dal letto alla macchina e ci vorranno alcune ore prima che si sveglino per la colazione.

 

  1. fare soste

Programmiamo di fermarci almeno ogni due ore. Cerchiamo di fermarsi dove ci sia un parco gioco, un giardino o un’area attrezzata, dove i bambini possono correre o giocare a pallone anche per poco tempo (noi l’abbiamo sempre in macchina!).

Concediamoli un po’ di libertà dopo le tante ore in auto. Se li facciamo stancare, è molto probabile che dopo riescano ad addormentarsi in macchina!

 

  1. portare tanto cibo e snack

Preparare uno zaino che contenga cibo e acqua per tutti, snack di vario tipo in modo da permetterci di risparmiare tempo e soldi. Se possibile evitiamo snack con troppi zuccheri che danno molta energia e preferiamo frutta, verdura cruda, grissini o cracker.

 

  1. uno zaino per ciascun bambino

Sono fanatica dello zaino giochi ! Lo porto sempre e ovunque, anche per una gita fuori porta. Prima di partire affidiamogli la responsabilità di preparare lo zaino con i loro giochi, libri, quaderni, pennarelli, fogli e tutto quello che possono fare in macchina. Cruciverba, libri con adesivi, fogli con disegni da colorare sono ottime attività per intrattenere un po’ i nostri figli in auto. I miei boys hanno scoperto la macchina fotografica e adorano scattare foto buffe mettendosi in posa a turno. Anche questo potrebbe essere un diversivo che li impegna a lungo.

 

  1. portare giochi da fare in auto

Noi siamo fanatici dei giochi in scatola per cui portiamo il Monopoli, Battaglia Navale, Master Mind, Scarabeo in formato “travel”. Oltre alle ridotte dimensioni, le pedine e carte sono tutte magnetiche in modo che non cadono e aderiscono con facilità al piccolo tabellone di gioco.

Per organizzare questi giochi, noi sistemiamo i nostri figli sui loro sedili posteriori e cerchiamo di creare “un tavolino” in mezzo al loro con uno zaino o valigia appiattita. Durante i viaggi, i boys adorano giocare con le carte dei calciatori, con quelle di Uno o con quelle dei Pokemon. Vedrete che le ore passano e voi non vi accorgete di niente!

Carte da gioco

 

  1. musica e audio libri

Oltre ai tanti snack, ai giochi in scatola, alle carte, alle soste, i lunghi viaggi in macchina annoiano parecchio i bambini. Possiamo fargli ascoltare i loro CD preferiti oppure audiolibri di storie per bambini. Ci sono tanti siti dove i bambini possono ascoltare gratuitamente le storie.

 

  1. film in dvd e tablet

Premetto che sono contraria all’utilizzo delle tecnologie digitali con i bambini, ma ammetto che possono servire nei lunghi viaggi in macchina. Ahimè. ogni tanto cedo anche io! Facciamo attenzione a impostare un tempo massimo di utilizzo e a verificare i contenuti che i bambini vogliono visionare. Sono convinta che il viaggio in auto offra tante cose da vedere e da osservare al posto di incollare i propri occhi su un video!

Io metto in pratica questi consigli per i miei figli che sono in età scolare. Sicuramente con neonati o con adolescenti il discorso è diverso.

Sono però curiosa di sapere come intrattenete i vostri figli nei lunghi viaggi in macchina. Aspetto i vostri tips! Scrivimi, mi farebbe piacere!

Buona strada

Francesca

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“Non c’importa tanto di non arrivare da nessuna parte quanto di non avere compagnia durante il tragitto.” (Anna Frank)

A spasso tra la lavanda in fiore

Volete venire con me a curiosare tra i campi di lavanda? No, non dobbiamo andare in Provenza, ma nella mia Toscana in provincia di Pisa.

Il posto più noto è la 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐮𝐦𝐢 𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐋𝐮𝐜𝐞 in provincia di Pisa, dove si é creato un vero distretto di imprenditori agricoli che hanno inventato molte iniziative, come visite guidate, workshop sull’uso degli oli essenziali, soggiorni in strutture ricettive bio, percorsi panoramici a piedi e in bicicletta e osservazione dei meccanismi di distillazione degli oli essenziali.

Nel periodo dalla metà di giugno alla metà del mese di luglio, è possibile andare a spasso tra i campi di lavanda, vedere le coltivazioni in fiore, partecipare a laboratori esperienziali per il benessere e far divertire i vostri bambini.

A Pieve Santa Luce, in provincia di Pisa, si svolge il Lavanda festival, con artisti di strada, laboratori per bambini e degustazione dei prodotti a base di lavanda.

A spasso tra lavanda

Ma come ho scoperto tutto questo? Sapete quanto mi piace la lavanda! L’anno scorso sono andata a fotografarla a Tuscania e tutto quel viola mi aveva affascinato. Così ho approfittato di una presentazione presso l’azienda Flora e mi sono tuffata di nuovo nelle coltivazioni di lavanda in fiore. Quest’azienda produce e commercializza quotidianamente prodotti aromaterapici. Quando si entra qui dentro, il nostro olfatto è investito da una serie di profumi e
aromi da metterti subito di buon umore! In quest’occasione, Valentina, impiegata presso l’azienda Flora, ci ha offerto una dettagliata spiegazione sugli oli essenziali gustando una colazione aromatizzata. Completamente immersa in quel meraviglioso profumo di aromi di ogni genere ho potuto approfondire tutte le loro proprietà e i diversi usi: uso cosmetico, uso interno e per l’ambiente.

Adoro tutto ciò che è green che è bio e che fa bene. Qui ho scoperto che posso utilizzare la lavanda anche con i bambini.

  • La lavanda è conosciuta per le sue proprietà calmanti e il suo olio può essere utilizzato per facilitare il sonno dei bambini.
  • Possiamo impiegarla anche per il bucato. L’olio essenziale di questo fiorellino viola aggiunto al sapone di Marsiglia può essere sciolto in lavatrice e regalare un bel profumino ai nostri vestiti.
  • La lavanda ha anche proprietà antibatteriche e antisettiche e può essere utilizzata per la pulizia della camera dei nostri bambini.
  • Durante l’inverno la lavanda può essere messa nei caloriferi per purificare l’aria in caso di raffreddori o malattie infettive.

Gli utilizzi della lavanda e delle altre piante sono molteplici e in Flora ci aspettano esperti per fornirci tutte le indicazioni e le istruzioni per l’uso in maniera professionale ed esaustiva. Ovviamente dobbiamo seguire raccomandazioni e attenersi alle indicazioni sulla diluizione. Ricordiamoci inoltre che gli oli essenziali devono essere di ottima qualità con la certificazione della distillazione e non utilizzarli mai a contatto diretto con la pelle.

Per non farmi mancare nulla ho anche mangiato la panna cotta alla lavanda. Strepitosa!

In mezzo a tutti quei prodotti per la bellezza, mi sono fatta rapire dal Mosqueta, un olio vegetale di rosa per il contorno occhi. Lo sto utilizzando da un paio di settimane e mi sembra che la pelle sia più elastica. Se poi fa scomparire anche le piccole rughe che si stanno formando sul mio viso ultraquarantenne, allora è una bomba!!!

E voi cosa aspettate? Avete mai passeggiato lungo le coltivazioni di lavanda? Avete mai assistito alla distillazione della lavanda per ottenere l’olio essenziale?

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A presto,

Francesca

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