Il Book Club dei Viaggiatori

Questa volta non vado a spasso con i miei boys ma con le mie compagne di club.

Da diversi anni faccio orgogliosamente parte del Book club dei Viaggiatori, organizzato da MammaGiramondo che si tiene una volta il mese presso la Liblab di Sesto Fiorentino (FI).

Come si svolge il Book club dei viaggiatori

Daniela, l’ideatrice e padrona di casa, organizza un incontro il mese per discutere sul libro scelto. Non si tratta di un libro normale. Il tema è rigorosamente il viaggio. 

Quindi, siamo tutte persone con le comuni passioni della lettura e dei viaggi. Con i mesi il Book club è diventato il luogo per condividere sensazioni ed emozioni della lettura appena fatta e soprattutto per parlare del paese in questione.

Daniela ci incanta con i racconti dei suoi viaggi infiniti e accompagna sempre il libro del mese con la mappa del viaggio raccontandoci aneddoti e curiosità della zona. 

La lettura sembra quasi il pretesto iniziale per incontrarsi. Poi, insieme alle chiacchiere sul libro, il Book club diventa uno scambio di consigli su itinerari, posti da vedere, cose da fare e libri da leggere.

Perchè mi piace il Book Club

Il gruppo di persone che si è costituito, è formato da donne di età e lavori differenti di cui sono affascinata.

Sono tutte grandi lettrici che condividono i loro pensieri con semplicità e con trasporto. Sono persone con grande cultura, animate da passione e che offrono consigli e spunti per nuovi titoli. Mi piace ascoltare i loro racconti di viaggio e mi segno paesi e località che voglio visitare (dal Museo del Fiore vicino al Lago di Bolsena alla libreria Carturesti Carusel di Bucarest alla Route 66 negli Stati Uniti).

Mi sono resa conto che non sono una grande lettrice rispetto a loro. A dir la verità, mi sento anche piuttosto ignorante.  Questo mi spinge ad ascoltare i loro discorsi, i continui raffronti con altri testi e le loro riflessioni. Oltre a conoscere autori di cui non avevo neppure mai sentito parlare, la mia lista di titoli da leggere cresce ogni volta di più. 

Questo gruppo affiatato, parlando di libri e viaggi, è riuscito a creare un clima speciale a cui non voglio rinunciare, soprattutto in questo momento dove possiamo muoverci solo con la fantasia. Come scrive Shaun Bythell in “Una vita di libraio (che a me è piaciuto moltissimo), “Si può vivere una vita avventurosa anche seduti su uno sgabello”.

La serata più internazionale del Book Club dei Viaggiatori

In occasione della nostra riunione per commentare il libro di Alessio Romano “D’amore e baccalà” ambientato a Lisbona, la Liblab aveva messo a disposizione il favoloso pastel de nata che ho gustato con enorme piacere. E’ un tipico dolcetto di pasta sfoglia con una crema a base di crema e uova, specialità della capitale portoghese. Buonissimo!

Per dare un tocco internazionale alla nostra serata, abbiamo fatto anche una piccola lezione di portoghese tenuta da una ragazza brasiliana del Book Club per imparare qualche parola di uso comune.

Ma voi lo sapevate che quarto vuol dire camera da letto in portoghese?

Nel corso della serata, abbiamo approfittato per parlare di Lisbona, dei luoghi menzionati nel libro e degli itinerari consigliati dalle lettrici.

Ideona: Chissà se un giorno avremo il sito del Book Club dei viaggiatori, dove a turno potremmo scrivere la recensione del libro del mese e di un itinerario collegato. Chissà…

E con Covid?

Il Book Club non si è fermato!

Si è adeguato all’emergenza sanitaria e dopo gli incontri presso la LibLab abbiamo introdotto la modalità virtuale che continua a coinvolgerci in gran numero. Durante l’estate le ragazze della libreria hanno organizzato una bellissima serata all’aperto dove, mantenendo la distanza adeguata, abbiamo chiacchierato sotto le stelle delle letture del mese.

Se è vero che la lettura è un momento individuale dove ognuno di noi ama leggere in silenzio e in solitudine (per me è così), il Book Club continua ad essere per me un momento di aggregazione e di condivisione dove scambiare piacevoli chiacchiere, riflessioni e pensieri.

I libri del Book Club dei viaggiatori

Sono tantissimi e mi riservo di dedicare un post solo per loro. Abbiamo attraversato tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Europa. La maggior parte mi ha entusiasmato e mi ha fatto capire che il viaggio fisico compiuto dal protagonista in realtà è un viaggio dentro sé stessi, alla ricerca di qualcosa o qualcuno o per dare un senso alla vita.

Mi sento di menzionare uno dei primi letti di cui non ne avevo mai sentito parlare. Ad essere onesta non l’avrei neppure comprato in libreria. Invece mi è piaciuto molto. L’autore è  Christopher Morley e il titolo è “Il Parnaso ambulante. E’ la storia di Elena McGill, giovane donna di 39 anni, che vive nella fattoria di famiglia in Nuova Inghilterra. Un giorno compare in fattoria Roger Mifflin, un piccolo uomo dalla barba rossa alla guida di un Parnaso ambulante, una sorta di libreria viaggiante. Elena, frustrata della sua vita monotona e invidiosa del fratello che vuole essere “uomo di lettere”, compra il Parnaso per iniziare una nuova avventura. Inizia così a girare per le bucoliche campagne tra il Maine e la Florida con il nuovo parnaso accompagnata dal buffo Sig. Mifflin, professore e poeta per diffondere l’amore per i libri agli abitanti della zona.

Mi è piaciuto perché è un libro che parla di libri e termino con una citazione del libro:

Chiunque sappia indurre la gente di campagna a leggere qualcosa che valga la pena, rende: un vero servizio al suo paese”

Adesso, scappo perchè devo finire il prossimo libro del Book Club visto che la prossima settimana abbiamo l’incontro.

A presto,

Francesca

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Palazzo Farnese di Caprarola: il gioiello della Tuscia

Avete voglia di un itinerario insolito? Oggi vi porto in un posto bellissimo e poco conosciuto. Siamo tornati a curiosare in Tuscia, splendida regione che adoro. Abbiamo scelto la provincia di Viterbo, rimanendo a bocca aperta davanti agli splendidi murales di Sant’Angelo di Roccalvecce. Ma adesso via on the road in direzione di Caprarola!

Avevamo deciso di visitare il Palazzo Farnese di Caprarola senza immaginare che ci saremmo trovati davanti ad un gioiello dell’Italia delle Meraviglie.

Non mi sarei mai aspettata un posto così incantevole. Appena si entra nel palazzo in cima al paese, lo scenario è unico. Ci siamo trovati in un cortile alto e rotondo dove ci siamo divertiti a nascondersi dietro le colonne e, alzati gli occhi al cielo, abbiamo visto affreschi bellissimi e colorati ispirati a raffigurazioni mitologiche sia al piano terra che ai piani nobili

Fuori dalle rotte turistiche, il Palazzo Farnese a Caprarola merita una bella visita. Cosa è piaciuto a noi?

PIANTA PENTAGONALE

Nel 1530 il palazzo fu costruito su pianta pentagonale perché avrebbe dovuto ospitare una residenza fortificata per volere del cardinale Alessandro Farnese. Alla sua morte venne meno lo scopo difensivo e, pur mantenendo la pianta pentagonale, il palazzo fu trasformato dall’Architetto Vignola in una residenza rinascimentale con uno splendido cortile circolare a due piani affrescato dai maggiori pittori dell’epoca. Al posto dei bastioni angolari del progetto originale, Vignola fece costruire ampie terrazze aperte sulla campagna circostante. Caspita, che peccato non poter vedere la pianta pentagonale, visibile solo dall’alto!

Per noi è stata la prima volta vedere un edificio a pianta pentagonale. Qualcuno di voi ha visitato qualcosa del genere?

Ci siamo messi a giocare nel centro del cortile per capire l’orientamento delle sale del piano terra ma è stato veramente impossibile!

Palazzo di Caprarola

SCALA ELICOIDALE

Dal piano terra parte una scala elicoidale a pianta circolare denominata scala regia che è interamente coperta dai meravigliosi affreschi. Questa scala, che porta al piano nobile, è semplicemente spettacolare per la bellezza, la forma e la vivacità dei colori. Non avevamo mai visto una scala a chiocciola così grande!

STANZA DEL MAPPAMONDO 

Il primo piano è un susseguirsi di splendide sale affrescate ma la nostra preferita è stata senza dubbio la sala del mappamondo! Qui si raggiunge l’eccellenza. Si tratta di una delle stanze affrescate più grandi ed affascinanti del Palazzo Farnese, con un sorprendente dettaglio delle terre scoperte nella seconda metà del ‘500 offrendo un riscontro delle conoscenze geografiche dell’epoca. Nella volta una mappa celeste descrive le costellazioni attraverso personaggi mitologici. Questa sala rappresenta il generale interesse suscitato all’epoca delle grandi navigazioni e nuove conoscenze geografiche. I ragazzi hanno cercato di individuare l’Italia in ogni carta geografica!

GIARDINI

All’esterno del palazzo ci sono i giardini in stile tardo rinascimentale, realizzati con sistemi di terrazzamenti. Tra scalinate, fontane, giochi d’acqua, grotte e labirinti si passeggia attraverso un bosco per giungere ad un edificio più piccolo che fu scelto da Einaudi, durante il periodo della sua presidenza, come residenza estiva. Nei bellissimi giardini ci siamo persi, ci siamo rincorsi, abbiamo fotografato ed eravamo curiosi di vedere cosa ci fosse in cima al colle in fondo al viale.

In fondo al parco, abbiamo trovato una doppia scalinata con al centro una fontana dove abbiamo fatto rotolare una pallina. I miei boys si sono persi a giocare dentro il labirinto di siepi in basso a questo edificio ed è stato difficile portarli via!

Questo edificio, non visitabile, è la Residenza di Caccia o Palazzina del Piacere posizionata in cima al colle. Il cardinale Farnese volle far costruire un “barco per la caccia” dove pare che la caccia in realtà fosse solo un pretesto per organizzare eventi e per intrattenere gli ospiti. Questo barco divenne poi un luogo di incontri segreti.

La visita del Palazzo Farnese e dei giardini dura circa 2 ore e la consiglio a tutti.

Se siete nei dintorni di Viterbo, fate una deviazione verso Caprarola per visitare questo splendido palazzo. 

Per quali motivi?

  • è un gioiello poco fuori dai soliti itinerari turistici e ci sono pochissime persone;

 

  • il palazzo è in una posizione dominante su tutto il borgo di Caprarola e all’altezza della Residenza di Caccia di gode di una vista su tutta la campagna; 

 

  • è un gioiello dell’architettura del ‘500 e racconta tutte la potenza della famiglia Farnese;

 

  • c’è uno splendido cortile circolare dove perdervi;

 

  • per vedere le stanze magistralmente affrescate e per la scala elicoidale.

Non posso raccontarvi tutto altrimenti non andate a visitarlo!

E se andate a visitare la Tuscia, vi consiglio di visitare lo splendido borgo delle fiabe Sant’Angelo di Roccalvecce che mi è rimasto nel cuore oppure la bellissima Necropoli di Tarquinia con le sue tombe colorate.

Avete mai visitato la Tuscia?

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A presto,

Francesca

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