3 posti belli da vedere in Val Venosta

Siete in Val Venosta e non sapete cosa vedere? Ma dove si trova esattamente la Val Venosta? É quel bellissimo territorio che va dal Passo di Resia dove nasce il fiume Adige fino a Merano. E’ una zona ricca di fiumi, meleti, cascate e una splendida natura incontaminata. Ecco 3 posti belli da vedere se vi trovate in Val Venosta.

Campanile sommerso

Avete mai sentito il suono delle campane di un campanile che però non le ha più dal 1959? Pare che nelle gelide notti invernali, quando il lago ghiaccia, si sentono ancora suonare le campane che però furono rimosse il 18 luglio 1959. Mistero…

Il campanile senza campane si trova a Curon, in Alto Adige nella bellissima Val Venosta e se siete in questa zona dovete farlo vedere ai vostri bambini.  È il campanile sommerso nel lago di Resia ed è splendido! È perfino diventato protagonista della serie Curon su Netflix.

Il campanile sommerso in Val Venosta

La sua storia però è abbastanza triste. Nel 1950 il centro abitato di Curon Venosta venne completamente sommerso per creare una diga. E il campanile romanico è stato l’unico sopravvissuto all’esplosione che demolì 160 edifici. Sorge nella splendida acqua azzurra ed è pronto a farsi fotografare. É possibile fare il giro del lago a piedi (circa 15 km), in bicicletta oppure fare una gita gite in barca per osservarlo da vicino.

Il lago è ampissimo ed è formato da tre laghi naturali. Oltre quello di Resia c’erano il Curon e il San Valentino alla Muta. É incredibile pensare che, mentre il bacino veniva riempito d’acqua e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria ai suoi piedi crollava, il campanile è rimasto immobile e impavido al suo posto come una sentinella.

A noi il campanile ha molto emozionato. Se vuoi leggere l’articolo completo sul campanile, lo trovi qui. Siamo rimasti fermi a guardarlo per un’ora. E’ qualcosa di unico e spettacolare e consiglio una visita assolutamente da fare. 

Cascata di Parcines

Spostandosi verso Merano, un altro posto bello della Val Venosta è l’escursione alle Cascate di Parcines. Provenendo da Merano sulla statale 38, all’altezza della località di Rablà, c’è la deviazione per il paese di Parcines. Salendo in direzione cascate, noi abbiamo parcheggiato nel parcheggio pubblico in Via Peter Mitterhofer e ci siamo incamminati verso le cascate. Si tratta di un piacevole percorso in mezzo al bosco di circa con 450 metri di dislivello.

In realtà ci sarebbe il parcheggio in Via della Cascata molto più vicino, ma noi abbiamo voluto camminare e lo consiglio a chi si muove con bambini al seguito. Ci sono infatti molti elementi di distrazione. Sicuramente quello che ci è piaciuto di più sono stati i piccoli negozietti a forma di mela che vende succhi, marmellate e composta di frutta. C’è un listino prezzi e un salvadanaio dove lasciare i soldi. Che bella questa onestà!

Negozietti lungo il sentiero verso la cascata di Parcines

Ci sono poi un sacco di specie di fiori, piante e le immancabili mele. Il percorso segue il fiume alimentato dalla cascata e ci accompagna per tutto il tragitto tra ponti e pozze d’acqua. Proseguendo verso la cascata, abbiamo anche incontrato una funivia rossa in disuso. Chissà quando ha  fatto l’ultimo viaggio. Un vecchio telefono testimonia l’uso in tempi andati. 

Dopo diversi passaggi suggestivi nel bosco si comincia a sentire fragoroso il rumore della cascata. La cascata è splendida ed è bellissimo ammirare la forza dell’acqua che con veemenza cade da ben 98 metri di altezza. Qualcuno dice che sia la più alta dell’Alto Adige. A seconda dei raggi del sole che riflettono nelle acque di questa bellissima cascata, si può ammirare con stupore il meraviglioso gioco di luce che fa brillare l’acqua con i tanti e vivaci colori dell’arcobaleno.

Il ritorno avviene per la stessa strada, attraverso meleti, casette curate e moltissime specie di fiori. Dall’alto si vede come il piccolo paese di  Parcines sia circondato da una natura incontaminata e da un paesaggio notevole, da un’atmosfera rilassante.

Sentiero didattico di Rio Lagundo

Se viaggiate con bambini al seguito, un altro posto bello della Val Venosta è il sentiero didattico di Rio Lagundo.

Da Rablà si prende la Funivia Rio Lagundo, che ci ha portato a 1.342 m s.l.m. Da qui abbiamo percorso un sentiero ad anello di circa 3,7 km dove abbiamo scoperto molte curiosità del bosco.

Ci siamo dunque incamminati su questo percorso ben segnalato senza alcuna difficoltà, trovandosi subito davanti alla piccola chiesetta bianca di S. Maria della Neve che sorge in cima a una collina davanti a un panorama meraviglioso. 

Chiesa di S. Maria della Neve a Rio Lagundo

Durante il percorso ci sono diversi pannelli informativi e stazioni avventura che raccontano, a misura di bambino, l’ecosistema bosco e dei suoi abitanti. Abbiamo scoperto ben 18 specie di legno lungo il sentiero. 

I boys si sono divertiti a sollevare i piccoli tronchi per individuare la specie dell’albero e i vari scrigni di legno con i diversi tipi di funghi. Abbiamo trovato accampamenti primitivi fatti con rami e foglie, un percorso a piedi nudi sui vari tipi di legno, tantissimi funghi, i vari tipi di nidi, tane scavate nei tronchi, una casetta sull’albero, sedie giganti e panchine panoramiche.

L’attrazione che ci è piaciuta di più è stato sicuramente lo xilofono nel bosco dove i boys con martelli di gomma colpivano i tasti di legno. La diversa specie di albero faceva emettere un suono differente. Noi ovviamente siamo rimasti tutto il pomeriggio a suonare lo xilofono.

Il sentiero didattico è particolarmente adatto a famiglie e bambini, che in modo avventuroso possono scoprire le varietà del bosco e del legno. Si tratta di un sentiero circolare percorribile in circa 1,5 ore con arrivo e partenza dalla funivia, con vista stupenda sul Parco Naturale Gruppo del Tessa.

Vi è venuta un po’ di voglia di visitare la Val Venosta?

Tra meleti, vigneti, funivie, sentieri didattici, campanili misteriosi e cascate immerse nel bosco voi e i vostri figli vi divertirete un sacco!

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