Cosa vedere nel Lazio con bambini: la Necropoli etrusca di Tarquinia e dintorni

Per chi ancora non ci conosce bene, ci piace fare piccole fughe di 2-3 giorni con i nostri bambini alla scoperta delle bellezze del nostro paese. Cerchiamo di viaggiare a dimensione bambino, alternando le visite ai monumenti o aree di interesse, a momenti di gioco e relax seguendo i loro ritmi. questa volta abbiamo scelto il Lazio per vedere le necropoli etrusche di Tarquinia.

Come sempre, abbiamo portato uno zaino pieno di giochi per i boys che utilizziamo quando partiamo: carte da Uno, fogli di carta, pennarelli e matite, colla per attaccare foglie sul diario di viaggio, tantissimi libri, un po’ di macchinine, binocolo, lente di ingrandimento, bustine di plastica per raccogliere piccoli sassi o altro materiale e macchina fotografica.

Pronti per partire? Venite con noi.

Tarquinia

Per visitare le necropoli etrusche del Lazio Settentrionale, siamo partiti alla volta di Tarquinia.

Affascinati da tutto ciò che riguarda il mondo dell’archeologia, avevamo preparato i nostri bambini a questa fuga di due giorni, spiegando che avremmo visto bellissimi affreschi e tante tombe da scoprire nel Lazio.

Emozionati dall’idea di tuffarsi del mondo degli Etruschi abbiamo iniziato dalla Necropoli del Calvario di Tarquinia, raggiunta dopo aver incontrato poco prima alcuni resti di un acquedotto.

Il sito è ben curato e ben tenuto con alcuni tavolini all’ombra, molto utili per il nostro pic nic.

Che sorpresa è stata visitare questa collina interamente coperta da tantissime tombe etrusche (pare fossero più di 6000), scavate nella roccia e sormontate da tumuli ben visibili!

E che sorpresa è stata scoprire che questa necropoli è stata definita “la prima pagina della grande pittura italiana” per gli affreschi magnificamente conservati e colorati!

Nonostante il clima caldo, abbiamo visitato tutte le tombe dislocate sul percorso (circa 20) scoprendo affreschi bellissimi. I boys erano molto contenti di scendere tutte quelle scale di quei passaggi che conducono alle varie camere funerarie decorate con affreschi splendidi raffiguranti danzatori, cacciatori, suonatori. Erano incuriositi e contenti dal correre tra un cunicolo e l’altro per andare a scoprire cosa riservavano quelle strane tombe, esprimendo poi la loro preferenza. Senza dubbio la tomba più bella è stata la tomba dei demoni azzurri.

Facevamo anche il gioco per cercare di scoprire chi fosse il defunto di quella tomba, cosa faceva quando era ancora in vita, era ricco o povero. L’immaginazione galoppava veloce e pian piano storie buffe prendevano forma!

Affresco nella necropoli di Tarquinia

Dopo un pomeriggio così intenso ci siamo diretti all’Agriturismo Doppi Sensi a Tuscania dove avevamo prenotato un delizioso appartamento con un bel giardino dove poter giocare con il nostro tiro con l’arco.

Circondato da un magnifico campo di lavanda abbiamo scoperto che la Tuscia è una regione produttrice di lavanda! Quando pensiamo a questo profumato fiorellino viola la nostra mente vola in Provenza. E invece ce l’abbiamo anche noi, in questa meravigliosa zona del Centro Italia. Ai bambini abbiamo sempre raccontato delle bellezze della Provenza e che presto avremmo voluto portarli a vedere da vicino quei campi violetti e quei profumi inebrianti che mettono sempre di buon umore. Ma con grande stupore anche la Tuscia produce in modo artigianale prodotti utilizzando tutte le parti della lavanda. Noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare nel nostro agriturismo il miele di lavanda e il cioccolato alla lavanda. Veramente ottimi! Ad essere onesti abbiamo una piccola Provenza anche in Toscana. In provincia di Pisa, ci sono delle coltivazioni di lavanda dove è possibile ammirare la fioritura da metà a giugno a metà luglio.

Vetralla

Il giorno dopo abbiamo deciso di scoprire la necropoli etrusca di Vetralla in località Norchia. Ma durante il tragitto ci siamo imbattuti in un cartello che indicava Grotte Porcine- necropoli etrusche e la nostra curiosità ci ha spinto a seguirlo. Peccato che quello fosse il primo e unico cartello di indicazioni! Poco dopo ci siamo ritrovati in una strada sterrata avvolta da fitti arbusti che ci ha condotto in uno spiazzato. Senza avere alcuna idea di dove dirigersi, abbiamo affrontato questa sfida con curiosità e spirito di avventura da veri boy scout. Sotto il sole rovente e con una temperatura sopra i 30° (genitori pazzi!), tutti e quattro abbiamo sfidato la vegetazione per scoprire finalmente le Grotte Porcine.

Si tratta di una grande tumulo che racchiude una tomba a tre camere sovrastata da un ponte. Purtroppo, a causa della posizione isolata e non facilmente raggiungibile, il sito è completamente abbandonato e ci sono residui di bivacchi notturni. Nei pressi di questo tumulo si trova, protetto da una tettoia, un altare rupestre. Siamo comunque riusciti a scovare un cartello consumato dal tempo con un pò di spiegazioni!

Ferento

Non pienamente soddisfatti di questa visita, visto che eravamo in zona e visto che i boys ancora non avevano mostrato segni di cedimento, abbiamo deciso di andare a Ferento, dove abbiamo scoperto le splendide rovine di questa città romana. I signori volontari dell’Associazione Archeotuscia onlus ci hanno accompagnato a vedere i resti delle terme, del teatro e del Decumano. Che emozione vedere quei pavimenti a mosaico così ben conservati dopo tanti secoli! Tutta l’area archeologica è ben conservata. L’anfiteatro romano è emozionante, così come le terme ed i resti del decumano. Se ci posizioniamo davanti al palco e urliamo sentiamo un’eco incredibile!  Ovviamente tutti e quattro abbiamo dato sfogo alle nostre ugole.

Purtroppo ci sarebbe molto da scavare e riportare alla luce tutta l’antica città. Un enorme applauso va ai volontari che ogni giorno tengono aperto il sito archeologico offrendo la loro guida esperta per spiegare tutte le particolarità. Dovrebbe essere maggiormente pubblicizzato sia dal Comune che da apposita cartellonistica stradale.

Anche questa volta ce ne andiamo sapendo di avere visto un posto splendido e con la consapevolezza che ci sarebbe tanto ancora da scoprire di questa bellissima città e che purtroppo la natura sta ricoprendo. I boys continuavano a chiederci: ma possiamo scavare noi con il nostro martellino per vedere cosa c’è sotto?

Assolutamente da vedere per i curiosi di tutte le età!

Celleno

Sempre nel Lazio, nei dintorni della necropoli di Tarquinia, consigliamo anche una visita a Celleno, scoperto per caso da una freccia arrugginita semi nascosta con la scritta Celleno – Borgo Fantasma. Come potevamo frenare il nostro entusiasmo? E se ci fosse qualcosa di magico da scoprire anche qui? Ci siamo subito diretti a Celleno per scoprire questo piccolissimo borgo medievale arroccato in cima ad una collina dove sono rimasti ruderi del Castello Orsini e dove si può ammirare un fantastico panorama. Assolutamente da vedere!

Celleno, borgo fantasma

Aspetto curiosa i vostri commenti.

Se ti è piaciuto questo articolo e pensi possa essere utile, condividilo con i tuoi amici.

A presto,

Francesca

Ti potrebbe interessare

Maremma con bambini: Necropoli di Sovana

Perchè visitare Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe

Palazzo Farnese di Caprarola, il gioiello della Tuscia